Tu sei qui: CronacaClamoroso a Ravello: Ausino minaccia tagli a forniture idriche per chi non paga canone depurazione
Inserito da (Redazione), domenica 2 aprile 2017 18:44:43
Ha del paradossale il ritorno in bolletta, per i cittadini di Ravello, del canone di depurazione. Abolito lo scorso anno in odore d'inchiesta che dallo scorso febbraio ha portato al sequestro, da parte della Procura della Repubblica di Salerno, degli impianti di trattamento delle acque reflue da Cetara a Praiano dimostrando, se ce n'era ancora bisogno, che la quasi totalità dei comuni della Costiera (Ravello compresa) non dispone di veri e propri impianti di depurazione.
A poco sarebbe servita l'azione di circa 40 cittadini di Ravello, che circa dieci anni fa, molto prima dello scoperchiamento del vaso di Pandora, ricorsero alla giustizia per provare l'inesistenza di veri e propri impianti di depurazione così da richiedere la restituzione dei canoni.
In prima linea c'è sempre stato l'avvocato Silvestro Cioffi, artefice di diverse azioni a tutela dei consumatori, che dopo diverse sentenze a favore, portò l'allora presidente dell'Ausino Matilde Milite, lo scorso anno, alla revoca "preventiva" della voce in bolletta (clicca qui per approfondire).
Giustizia fu fatta, ma soltanto per un anno.
«La presente ha valore formale di diffida e costituzione in mora a tutti gli effetti di legge, nonché ai fini dell’interruzione dei termini di prescrizione» si legge nella missiva a firma del presidente Mariano Agrusta, recapitata in questi giorni ai cittadini Ravello che dal 2008 al 2014 si erano rifiutati di versare i canoni di depurazione, corrispondendo soltanto le cifre relative ai consumi effettivi.
«Permanendo le la sua morosità - rimarca la nota - questa società, per le utenze attive, sospenderà l’erogazione idrica senza ulteriore preavviso a partire dal trentesimo giorno dalla ricezione della presente, procedendo all’azione di recupero coattivo del credito».
Del caso si era interessato il consigliere comunale di minoranza di Ravello nel Cuore, Nicola Amato, che nel corso del Consiglio Comunale del 29 luglio scorso aveva rivolto specifica interrogazione al sindaco Salvatore Di Martino circa la possibilità di chiedere all'Ausino «di rinunciare al prelievo tariffario in attesa dell'avvio effettivo della depurazione, ovvero della sospensione dello stesso e di sospendere ogni procedura di recupero delle somme dovute per tale canone e non pagate dai cittadini e di presentare un piano di rimborso quinquennale o decennale, che potrà prevedere anche forme di conguaglio sui consumi idrici nelle percentuali ritenute congrue e/o opportune».
«E' giusto che si sospenda il pagamento dal sequestro in poi» aveva detto il primo cittadino garantendo risposta scritta all'interrogazione in considerazione della complessità dell'argomento.
Non è da escludere che l’argomento possa essere oggetto del "Question Time" che precederà il Consiglio Comunale di domani.
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