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Cronaca

Da Ravello un messaggio a Felicori: «Sala Frau torni a ospitare attività sociali»

Inserito da (Redazione), domenica 27 gennaio 2019 14:46:09

Riceviamo e pubblichiamo le lettera aperta che il professor Salvatore Sorrentino, già sindaco di Ravello, indirizzata al neo commissario straordinario della Fondazione Ravello Mauro Felicori, in cui si chiede principalmente di cedere la sala Frau di Via Wagner, attuale sede istituzionale dell'ente culturale, di proprietà comunale, in favore delle attività per giovani e anziani di Ravello. Ricordiamo che il sindaco Salvatore Di Martino ha già deliberato per la cessazione del comodato gratuito e il ritorno del bene nelle disponibilità del Comune di Ravello come nuova sede del Comando di Polizia Municipale. Segue testo integrale.

Signor Commissario,

Benvenuto nella nostra "bellissima" Ravello.

Mi presento: sono Salvatore Sorrentino, 81 anni, ravellese da sempre, ho moglie, due figli e sono nonno di due nipotini, due gioielli, Eros e Eva. Una famiglia quasi consueta, oggi.

Sono stato Sindaco di questa città per ben tre lustri, quando ero giovane, pieno di vigore, entusiasmo, ... amore per il prossimo. Quest'ultimo è aumentato e va aumentando con l'età.

Sono convinto di aver ben amministrato, anche perché mi vogliono bene tutti i ravellesi (o quasi). E non solo loro. Ciò che mi consola e mi fa vivere contento è il fatto che ho amato i miei amministrati, i miei tantissimi allievi di tutti i comuni della Divina Costiera, tutti quelli che mi hanno chiesto un aiuto. Li ho amati come se fossero miei fratelli.

Qualche giorno fa, chattando con un gruppo di whatsapp di miei anciens élèves (sono stato inserito "di ufficio" in tre di essi) mi è venuto di dir loro:

"È da sempre che io ... non sono un fervido credente. ... In compenso, mi sento un cristiano, un cristiano vero, un vero seguace del dettato di Cristo. Io mi sento e cerco di agire nel rispetto dell'unico grande Suo Comandamento: «ama il prossimo tuo come te stesso»".

Ed è in forza di questo amore, in particolare per i bambini, i ragazzi ... e gli anziani, che Le chiedo, signor Commissario, un atto di bontà e di carità, cristiana, per essi.

Mi spiego.

Fin da quando ero giovanotto, ho sempre fatto parte dell'unico vero circolo ricreativo-sportivo di questa città, il "Tennis Club Ravello".

Il Comune di Ravello ha sempre, fin dagli anni trenta del secolo passato, messo a disposizione del Club il campo di tennis, i due locali utilizzabili del piano terra di "Palazzo di Tolla", e in particolare, appena ne ha, esso, avuto la disponibilità, l'immobile attualmente destinato a sede della "Fondazione Ravello", in Viale Wagner.

Signor Commissario, la Fondazione dispone di tutta la Villa Rufolo; in questa, nonostante contenga la sede del Centro Universitario Europeo, esistono numerosi altri ambienti, sufficienti e, tutti, più che idonei ai servizi per i quali è utilizzata la vecchia sede del glorioso Tennis Club Ravello.

Oltre tutto, diciamoci la verità, di fatto, la Fondazione utilizza la sede di Viale Wagner unicamente per farci stare le persone di segreteria. Non solo. Con un accordo che è naturale e che è ormai maturo per essere concretizzato, la Fondazione avrà, deve averla, la Gestione pure del complesso "Auditorium Oscar Niemeyer". Con tanti altri locali disponibili.

Dottor Felicori, faccia quest'opera di bene: utilizzi, come sede della Fondazione, Villa Rufolo: essa è anche più importante, più autorevole, più prestigiosa. E restituisca ai ragazzi di Ravello la sede del loro glorioso club e agli anziani ravellesi gli ambienti in cui potersi liberamente riunirsi, guardare la tv in compagnia, fare una partita a carte, o al bigliardo, discutere, chiacchierare.

Guardi, dottor Felicori, una volta (tiempe belle ‘e na vota, tiempe belle addó state? ..., un pochino della nostra musicale lingua napoletana, lo avrà appreso sicuramente), gli anziani si riunivano nei bar, per meglio dire, nei caffè, o nelle osterie, che avevano una sala loro dedicata, riservata, perché potessero discutere, giocare a carte, guardare la TV, quando è arrivata, assieme ai ragazzi, che vi giocavano al calciobalilla, al bigliardino.

Ebbene, Dottore, questo non è più possibile, i bar e le osterie, ormai, servono a ben altro; devo dire fortunatamente; servono a far soldi, con i turisti che qui arrivano, e pagano, e ... danno lavoro, ai Ravellesi, e pure a tanti giovani e meno giovani dei comuni vicini.

Noi, invece, specie gli anziani, siamo condannati, soprattutto la sera, le sere, i lunghi inverni, a rimanere in casa, a poltrire in poltrona, di fronte a quel piccolo schermo, che ci riempie la testa di notizie, notizie, notizie, per lo più brutte, brutte, brutte. E noiose, da far addormentare, pure chi avrebbe bisogno del sonnifero.

Le amministrazioni comunali di Ravello, in passato, hanno politicamente lavorato per arricchire il patrimonio pubblico di Ravello; hanno operato per procurare altre possibilità, e attrezzature, e per migliorare la vita dei Ravellesi.

Esse hanno faticato, e sgobbato, e sudato, non certo per togliere al popolo di Ravello le già pochissime e misere attrezzature sportive, culturali e ricreative che esso aveva, bensì per dargli la possibilità di vivere meglio, più civilmente, più agevolmente. Soprattutto non per privarlo di quel già poco che esso aveva.

Prenda Lei l'iniziativa; il nostro amico presidente De Luca Le ha dato «pieni poteri», mi sembra; puo' prendere ogni iniziativa atta a realizzare il dettato del migliorando Statuto della Fondazione, particolarmente, nella fattispecie, articolo tre.

Ne parli col Sindaco; anzi lo convinca pure a revocare la deliberazione di Giunta, con la quale si propone di destinare quei locali a sede dei Vigili Urbani. Questi stanno bene dove stanno: i locali sono sufficienti; gli uffici sono facilmente raggiungibili, senza problemi di parcheggio, senza ostacoli per i disabili, con possibilità degli stessi Vigili di muoversi agevolmente e rapidamente, in auto, in moto.

Tocchi, dottore, il cuore del nostro Sindaco, il quale è stato, sempre anche lui, socio del Tennis Club Ravello; il quale, lo sappiamo benissimo, si farebbe volentieri una partitina a carte con gli amici, là dentro, dove esiste pure quel minimo di privacy, di cui ciascuno di noi, singoli o in gruppo, abbiamo bisogno.

Il popolo di Ravello sa che Lei ha, di fronte, problemi non facili da risolvere; ma sa, e spera, e si augura, che Lei, con la Sua esperienza, la Sua grande forza di volontà, la Sua capacità, la Sua ... intelligenza, riuscirà a riportare, qui, la tranquillità, la laboriosità, l'armonia, cui questa città è abituata e di cui ha tanto bisogno.

Ci provi, e il popolo di Ravello Le sarà grato. Molto grato.

Buon lavoro, dottor Felicori.

Salvatore Sorrentino

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