Tu sei qui: CronacaIsola Felice, assolta anche 27enne di Ravello
Inserito da (Redazione), venerdì 24 maggio 2019 11:11:36
Assolta per non aver commesso il fatto. Nel processo "Isola Felice" dal nome dell'operazione dei Carabinieri di Amalfi che il 1° aprile del 2017 portò all'arresto di 19 giovani della Costiera, presunti componenti un'organizzazione dedita al traffico di sostanze stupefacenti operante tra la Divina e i comuni del versante napoletano dei Lattari, il 18 dicembre scorso la seconda sezione penale del Tribunale di Salerno ha assolto D.P.C., 27enne, di Ravello, dai reati a lei ascritti: associazione ai fini di spaccio di stupefacenti, nonchè detenzione ai fini dello spaccio. La giovane è stata difesa dall'avvocato Giocondo Santoro del foro di Salerno.
L'indagine, condotta dal 2013 dai Carabinieri della Compagnia di Amalfi, attraverso una serie di intercettazioni telefoniche e pedinamenti, avevano permesso di scoprire l'esistenza di un'associazione a delinquere dedita allo spaccio sistematico e continuativo di sostanze stupefacenti sia leggere che pesanti (cocaina, hashish, marjuana, metanfetamine) in alcune delle più note località turistiche della Costiera (Amalfi, Atrani, Ravello, Scala e Conca dei Marini).
Al comando dell'organizzazione, che aveva come base Ravello e Scala, secondo quanto accertato dai militari dell'Arma, c'era una persona - deceduta nel 2016 - , identificata come capo-promotore.
Sempre nel processo "Isola Felice", la scorsa settimana la Corte d'Appello di Salerno ha riqualificato i capi di imputazione ed assolto due imputati, giovani di Ravello.
I due erano stati condannati, in prima istanza, a pene 10 e 6 mesi di reclusione.
E dire che la Procura Generale aveva finanche sollecitato un inasprimento delle pene.
Ma in accoglimento delle ragioni esposte nei motivi di appello dai difensori degli imputati (gli avvocati Marcello e Alessandro Giani e Stefania Forlani) e delle discussioni ed eccezioni effettuati in sede dibattimentale all'udienza del 16 maggio scorso, la corte (presidente Verdoliva) ha riqualificato i capi di imputazione ed assolto gli imputati perché non vi è prova che i medesimi abbiano commesso il fatto così come qualificato, fissando in 90 giorni il termine per il deposito della motivazione.
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