Tu sei qui: CronacaRavello, le grandi celebrazioni per i mille anni della Chiesa di San Giovanni del Toro [VIDEO]
Inserito da (Redazione), lunedì 31 dicembre 2018 16:38:17
Il 27 e 28 dicembre, a Ravello, si è celebrato, attraverso un ricco e qualificato programma di iniziative, il millenario della chiesa di San Giovanni del Toro, la cui fondazione risale, appunto, al 1018, quando il presbitero Giovanni vendeva un castagneto, una vigna e una terra incolta, situata nella località Toro, a un gruppo di abitanti di Ravello, che "con l'ispirazione della bontà del Signore" e per la redenzione delle loro anime, decisero di costruire una chiesa e dedicarla a san Giovanni Battista.
La due giorni di celebrazioni si è aperta, giovedì 27 dicembre, con la solenne celebrazione eucaristica presieduta da monsignor Enrico Dal Covolo, rettore emerito della Pontificia Università Lateranense, e concelebrata dall'Arcivescovo di Amalfi Cava - de'Tirreni, Orazio Soricelli, da don Angelo Mansi, don Luigi De Martino e dai padri conventuali Bonaventura Gargano, guardiano del Convento dei Frati Minori Conventuali di Ravello, e P. Marcus Reichenbach.
In apertura della celebrazione, sull'atrio della millenaria chiesa, si è tenuto un momento di preghiera e un simbolico gesto di apertura del portale centrale, restaurato per l'occasione dal maestro Raffaele Amato, che ha introdotto il clero e il popolo all'interno del complesso monumentale per l'esposizione alla pubblica venerazione del polittico un tempo collocato sull'altare maggiore di San Giovanni del Toro e oggi nella Pinacoteca del Duomo di Ravello.
L'animazione liturgica è stata curata dai ministranti del Duomo e dalla corale del Duomo di Ravello, guidata all'organo da Francesco Reale.
Nell'appassionata e profonda omelia, monsignor Dal Covolo ha legato le figure del Battista e dell'Evangelista, proprio nel giorno in cui la chiesa celebrava la festa dell'Apostolo.
Al termine della celebrazione, la Città di Ravello ha offerto al celebrante tre volumi di storia locale, a suggellare soprattutto le ragioni culturali dell'iniziativa millenaria.
Ragioni che hanno poi avuto la loro manifestazione più evidente negli appuntamenti del 28 dicembre, a partire dalla Giornata di Studi dal titolo: "Caput et mater aliarum ecclesiarum parochialium civitatis. La chiesa di San Giovanni del Toro nel millenario della sua fondazione (1018-2018)".
I saluti iniziali sono stati offerti dal presidente dell'Associazione Ravello Nostra, Paolo Imperato, dall'Assessore Natalia Pinto, per il Comune di Ravello, dal Padre Abate della SS. Trinità di Cava de'Tirreni, Dom Michele Petruzzelli, dal Parroco di Santa Maria Assunta di Ravello, Don Angelo Mansi, e dal presidente del Centro Universitario Europeo per i Beni Culturali, Alfonso Andria, che ha ricordato la sua lunga frequentazione con Ravello e il rapporto con Don Giuseppe Imperato Senior, primo presidente dell'Associazione "Ravello Nostra".
Proprio dal ricordo di Don Giuseppe Imperato senior e dal valore storico della tradizione culturale ha preso le mosse l'introduzione ai lavori del professor Gerardo Sangermano, già ordinario di Storia Medievale presso l'Università degli Studi di Salerno, che ha definito "il caro Don Peppino" una sorta di genius loci ravellese. Lo storico ha precisato, inoltre, come la Chiesa sia l'unica istituzione attualmente operante che può vantare la possibilità di celebrare centenari e millenari, e che essa, ancora oggi, sia depositaria di buona parte del patrimonio culturale dell'umanità.
Il primo dei relatori è stata la professoressa Giuliana Capriolo, docente di Paleografia Latina e Diplomatica presso l'Università degli Studi di Salerno, nella relazione dal titolo: "La chiesa di San Giovanni del Toro tra storia e documentazione", in cui ha parlato delle caratteristiche formali del documento di fondazione di San Giovanni del Toro e dei processi di formazione del documento privato nell'ambito amalfitano e ravellese tra XI e XII secolo e le sue differenze e analogie con l'area napoletana.
L'analisi del documento ha preceduto la riflessione storica, condotta con la consueta attenzione e puntualità dal professor Giuseppe Gargano, direttore scientifico del Centro di Cultura e Storia Amalfitana, che ha fornito una serie di dati sull'evoluzione urbanistica e sociale della Ravello dell'XI secolo, da locus a Civitas episcopale, rilevando, tra l'altro, l'esistenza di alcuni indicatori che sarebbero all'origine della formazione della comunità urbana prima ancora dell'istituzione della sede vescovile.
La funzionalità liturgica e le vicende moderne della chiesa di San Giovanni del Toro sono state trattate con dovizia di particolari da Don Luigi De Martino, Responsabile dell'Archivio Storico Diocesano di Amalfi, che ha collazionato alcune fonti di età moderna, per circoscriverle nella giusta dimensione storica.
L'ultimo contributo della Giornata di Studi è stato del professor Antonio Milone, docente di Storia dell'Arte Medievale presso l'Università degli Studi di Napoli "Federico II", che con acume scientifico ha collocato la vicenda architettonica del luogo di culto in due momenti: un primo edificio dell'XI secolo di cui non resterebbero elementi architettonici e un secondo, l'attuale, costruito tra XII e XIII secolo, culminante con l'altare realizzato da Giovanni figlio di Filippo Frezza e consacrato nel giugno del 1276. Approfondita analisi è stata dedicata, infine, all'arredo architettonico, allo spazio funerario e agli elementi pittorici.
Dopo l'intensa Giornata di Studi, nel pomeriggio del 28 dicembre, è stato presentato il documentario realizzato da Francesco Domenico D'Auria: "San Giovanni del Toro: oltre lo stupore muto delle pietre", a cura dell'Associazione "Ravello Nostra", nel quale hanno portato il proprio contributo Salvatore Amato, Archivista di Stato, Luigi Buonocore, Storico dell'Arte, e Giovanni Villani, Funzionario Architetto della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le Province di Salerno e Avellino.
Al termine si è tenuta la premiazione degli alunni dell'Istituto Comprensivo Statale "Ravello - Scala", che hanno partecipato al bando di concorso: "La chiesa di San Giovanni del Toro: Mille anni di storia, di arte e di fede". I lavori presentati, riguardanti la creazione di un elaborato scritto, di un'opera grafica o pittorica, di un video o elaborato multimediale e, infine, anche se non previsto dal bando, di un'opera plastica tridimensionale, sono stati valutati dalla commissione composta dal professor Giuseppe Gargano, Don Angelo Mansi, professor Alfonso Mansi e l'avvocato Paolo Imperato, che ha premiato i prodotti più qualificati, in buona parte realizzati dalle classi di Scala.
Nella breve conclusione, affidata a monsignor Dal Covolo, il rettore emerito della Pontificia Università Lateranense ha consegnato ai ragazzi due frasi: "La cultura è come una penna, di cui i ragazzi sono l'inchiostro" e "Historia magistra vitae".
Le note di Beethoven, Schumann, Liszt, magistralmente interpretate dal Maestro Michele Campanella, hanno concluso il cartellone degli eventi del millenario, suggellando mille anni di storia, di arte e di fede (VIDEO DI SEGUITO).
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