Tu sei qui: CronacaRavello, querelle Via Crucis in costume: gruppo Ribalta replica ad Alfonso Mansi
Inserito da (Redazione), martedì 2 febbraio 2016 20:02:04
Riceviamo e pubblichiamo note del gruppo teatrale "La Ribalta" di Ravello che attraverso presidente, consiglio direttivo e soci replicano all'ultima lettera pubblicata da questo giornale a firma del professor Alfonso mansi circa la discussa e problematica organizzazione della via Crucis in costume. Di seguito testi integrali.
Gentile Direttore,
rispondiamo alla lettera del Professore Alfonso Mansi pubblicata solo poche ore dopo l'incontro tenutosi a palazzo Tolla con tutte le Associazioni ravellesi.
Ancora una volta nelle parole del Professore Mansi, si trovano molte inesattezze dettate da una disonestà intellettuale di rara fattura.
Entrando nel merito: il costo della "Via Crucis in costume" non è certo diminuito: l'ultima edizione è costata 16.000 euro circa (10.000 euro rendicontati al Comune di Ravello e coperti dallo stesso, 3.600 euro sono venuti dal contributo della Fondazione Ravello mentre la parte mancante è stata coperta con fondi della Ribalta), l'edizione precedente è costa circa 13.000 euro.
Oggi come ieri ringraziamo chi non ci ha fatto mai mancare acqua, un pasto caldo, pazienza e tempo e tutti coloro chi ci ha regalato il loro sapere e le proprie attrezzature, anche solo per una sera.
Il professore scrive che "Le nuove scene introdotte sono state tutte a costo zero". Queste scene si trovano dov'è giusto che siano e cioè nella mani di chi le ha scritte. Forse sarebbe stato meglio pagarle così come sono state pagato molte cose (compreso gli attori professionisti), almeno oggi sarebbero patrimonio della Ribalta e a disposizione della collettività a prescindere dal suo ideatore.
Riguardo la complessità realizzativa, chiediamo ad Alfonso Mansi quando e come ha rendicontato le spese dell'ultima edizione? Quando si è posto il problema dell'età dei volontari? Se la responsabilità è caduta tutta sulle sue spalle e sulle spalle dei tecnici professionisti, ai quali va ancora il nostro più grande attestato di stima, Enzo Del Pizzo, Franco Cioffi, Alfonso Liguori, Nicola Mansi Sr, Nicola Mansi Jr, Gioconda Cappotto, Anna Dumas, Antonio Cappuccio, Maria Francesca Paolillo, Andrea Dumas, Franca e Maria Amato, Gianluca Mansi, Arianna Amato, Andrea Dumas, Ilaria Mansi, Gemma Scala, Raffaele Scala, Francesco Mansi, Marco Lucibello, Gaetano Cioffi, Roberta Ruocco, Massimiliano Bottone, Biagio Cantarella, Adriana Casanova, Tommaso Apicella, Annamaria Amatruda, Ermelinda Gambardella, Andrea Amatruda, Valentina Palladino, Vittorio Ferrara chi sono?
Ravellesi sì, volontari anche, ma queste persone sono "La Ribalta". Sono coloro che insieme agli altri hanno reso possibile tutto quanto e che vengono calpestati da affermazioni quali: "le responsabilità non sono ricadute sui dirigenti del gruppo". La dignità delle persone non si calpesta per dare sfogo al proprio ego caro Professore, neanche per avvalorare la menzogna che potrebbe salvarle la vita.
Venendo alla scelta di consegnare la manifestazione nelle mani del Sindaco, a nostro avviso questo è un gesto di grande responsabilità.
Dopo le parole di Alfonso Mansi "io per voi sono morto. Non voglio avere più niente a che fare con voi" ripetute anche durante l'incontro tenutosi a Palazzo Tolla in presenza delle Associazioni e del Primo Cittadino, ci siamo guardati intorno e, consapevoli del fatto che senza il prezioso contributo del Professore la manifestazione non si poteva organizzare, abbiamo deciso di consegnare l'organizzazione della stessa nelle mani di chi può garantirne la continuità.
La lettera mandata al Sindaco dal direttivo della Ribalta, lo ribadiamo, è l'espressione della volontà di tutta l'assemblea del gruppo.
Gentile Professore Mansi se:
- le responsabilità non ricadono sui dirigenti;
- ci sono tecnici e professionisti che prestano le loro attrezzature e il loro lavoro gratis, abbattendo notevolmente il costo della manifestazione;
- gli scritti esistono e sono gratis;
- i materiali sono disponibili;
- il Sindaco si è detto disponibile per l'istituzione di un comitato o un'associazione destinata solo alla Via Crucis;
- i mocciosi che la tenevano in ostaggio si sono fatti da parte;
allora qual'è il problema?
Quello che ci continua a sorprendere è la poca educazione e il non rispetto per il lavoro degli altri.
Oggi "La Ribalta" conta circa 200 tesserati, ha una sede stabile, a Natale è andata in scena con un'opera di gran successo studiata e scritta ad hoc (fortunatamente c'è qualcuno che si diletta con l'italiano e la scrittura, quindi Professore stia tranquillo, anche noi riusciamo a scrivere qualche "chicche"), le sue attività ricoprono ormai 365 giorni l'anno, Ribalta off, Ribaltini e Ribalta 2.0 sono la parte reale e concreta di quel sogno, quello che viveva nel cuore di chi meritava il nome PROFESSORE e che ha insegnato a molti giovani che siedono oggi nel gruppo la gioia e il piacere di incontrarsi e non il rancore e la disonestà intellettuale.
I laboratori godono della supervisione di Giovanni Esposito, e invitiamo chi voglia rendersi conto delle attività svolte di venirci a trovare: descrivere il sorriso di un bambino è complicato quasi quanto far capire a lei che il futuro esiste. Noi lo sappiamo perché lo viviamo quotidianamente.
I componenti del direttivo dovrebbero dimettersi? Beh, chiunque trovi un buon motivo perché questo avvenga, ce lo dica o almeno ce lo spieghi. In tutta sincerità noi facciamo fatica a trovarlo.
Dopo l'"io per voi sono morto" e la presa di coscienza che non saremmo stati in grado di organizzare una manifestazione come quella in questione, dopo averlo detto pubblicamente e averla consegnata nelle mani del Sindaco per salvarla, dovremmo dimetterci? Per lasciare La Ribalta a chi? Al passato?
Piuttosto, caro Alfonso Mansi, dimostri a se stesso che è in grado di camminare senza di noi e se non vuole avere niente a che fare con il gruppo, non si preoccupi del nostro futuro e di cosa dobbiamo fare. Fino ad oggi a dimettersi è stato soltanto lei, noi proseguiamo nelle nostre attività e le auguriamo di organizzare, il prossimo 20 marzo, la Via Crucis più bella di sempre.
Il Presidente
Gianluca Mansi
Il consiglio Direttivo
Annamaria Amatruda
Arianna Amato
Antonio Cappuccio
Franco Cioffi
Carmelo Gennaro
Nicola Mansi
Raffaele Scala
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