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Politica

Ravello, Di Martino chiede dimissioni Sindaco. «Delibere bilancio illegittime»

Inserito da (Redazione), martedì 27 gennaio 2015 18:59:26

(ANTEPRIMA) Quando la discussione del Consiglio comunale odierno sembrava tutta convergere verso l'argomento Fondazione Ravello e nuove nomine statutarie, il consigliere Salvatore Di Martino richiama tutti, pubblico compreso, alla massima attenzione, annunciando la lettura di un documento di notevole interesse.

Un'interpellanza che riguarda il famoso consiglio comunale del 30 settembre 2014 relativo al bilancio di previsione dell'anno in corso, spacchettato in due sedute con "prosecuzione" il 3 di ottobre.

A quell'adunanza non presero parte i tre consiglieri di minoranza (Di Martino, Di Palma e Mansi) perché ritennero la convocazione illegittima.

Nel documento letto stasera (che si riporta integralmente in allegato) Di Martino illustra nuovamente tutti i passaggi relativi alla convocazione del consiglio comunale (25 settembre 2014), dapprima in via ordinaria«non in tempo utile per la decorrenza dei prescritti termini di legge" spiega l'ex sindaco, per poi annullarla il giorno seguente e riconvocare l'assise in seduta straordinaria per bypassare i tempi previsti dalla legge».

«Il Sindaco disponeva la convocazione del Consiglio per il successivo 03 ottobre 2014 - spiega Di Marino - con l'inserimento, tra l'altro, all'O.d.G. del seguente punto: "Bilancio comunale esercizio finanziario 2014- Approvazione schema di bilancio Approvazione schema di bilancio di previsione. Esercizio finanziario 2014, pluriennale 2014-2016".

Il sottoscritto - prosegue - unitamente agli altri due rappresentanti consiliari di Minoranza, in ragione del fatto che anche la convocazione del 26.9.2014 fosse illegittima per il mancato rispetto dei termini ordinari, quanto obbligatori, trattandosi di argomenti per legge intimamente connessi e correlati all'approvazione del bilancio di previsione, e perciò da trattarsi necessariamente in seduta ordinaria, non partecipava alla seduta».

Il Consiglio deliberò comunque sugli argomenti posti all'ordine del giorno.

«Non partecipammo - aggiunge Di Martino - in ragione del fatto che lo spacchettamento operato dal Sindaco inficiava la stessa approvazione del bilancio, in quanto, come evidenziato, le deliberazioni degli argomenti trattati ed approvati dalla sola maggioranza nella seduta del 30 settembre erano da ritenersi illegittime per mancanza del rispetto dei termini (i canonici cinque giorni ndr)».

Una manovra, questa, «posta in essere per sfuggire alle gravi sanzioni conseguenti alla mancata approvazione del bilancio di previsione entro il termine perentorio del 30 settembre 2014» sostiene l'ex sindaco che al termine ha chiesto l'adozione degli urgenti provvedimenti, «idonei ad assicurare il ripristino della legalità violata, specie in considerazione delle ravvisate gravi e plurime ‘violazione di legge', lesive dei principi di trasparanza, correttezza e buon governo dell'azione amministrativa, oltre che pregiudizievioli della stessa funzionalità dell'ente e del sistema dei pubblici poteri, compromessi da un comportamento altamente censurabile, che impone altresì sul piano politico le doverose dimissioni dalla carica di Sindaco.

Quanto richiesto - conclude l'ex sindaco - al dichiarato fine di evitare anche possibili coinvolgimenti personali di quanti hanno concorso alla formazione-esecuzione degli atti deliberativi innanzi richiamati.

Con riserva di ogni altra iniziativa alla luce dei comportamenti che il Signor Sindaco saprà assumere con la subitanea sollecitudine che il caso richiede».

Di Martino chiede risposta orale alla sua interrogazione con il Sindaco Vuilleumier che si riserva di consultare gli uffici e di provvedere a fornire risposta scritta.

«Mi assumo le responsabilita di quello che ho detto e ho scritto» replica il consigliere di minoranza che dichiara di non fidarsi di quello che il Consiglio Comunale avrebbe deliberato, prima di abbandonare l'aula, lasciando tutti di sasso.

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