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Politica

Ravello nel Cuore vara piano culturale: tra proposte occupazione laureati in Beni Culturali

Inserito da (Redazione), mercoledì 16 marzo 2016 09:41:35

Continua il lavoro del movimento Ravello nel Cuore in vista della prossima tornata elettorale. Si susseguono settimanalmente gli incontri tra la base del gruppo rappresentato in consiglio comunale da Luigi Mansi e i simpatizzanti della linea portata avanti dal sodalizio. Dopo le proposte programmatiche avanzate per la stesura del PUC, e le destinazioni della Tassa di Soggiorno, l'attenzione si è concentrata sul programma culturale da sottoporre ai cittadini in campagna elettorale. Ravello nel cuore cerca un coinvolgimento più largo possibile, condividendo di volta in volta nuove proposte per essere trasfuse nel più completo programma elettorale. Di seguito testo della proposta culturale di Ravello nel Cuore.

"La cultura è l'unico bene dell'umanità che,

diviso fra tutti,

anziché diminuire diventa più grande"

H.G. Gadamer

 

Indirizzo culturale Ravello nel Cuore

 

Lì dove la cultura, la sua promozione, la sua gestione diventi cosa privata, interesse di pochi uomini al comando, lì la comunità si svuota di significato mettendo in pericolo la democrazia stessa. La cultura è di tutti e deve essere condivisa e trasmessa.

Comunità e condivisione, quindi, community e sharing pescando nel dizionario della web economy, oggi più che mai rappresentano lo snodo su cui la politica deve agire per risolvere la crisi. Si tratta, cioè, di favorire il benessere collettivo, anziché privilegiare quello individuale, in termini non solo economici, ma anche culturali e spirituali; si tratta, inoltre, di promuovere una nuova classe intellettuale e dirigente portatrice di nuove idee e di nuovi significati in termini di innovazione, solidarietà, integrazione e occupazione.

Un processo che, per una comunità come Ravello, rappresenta una strada sulla quale può fare da apripista all'intero comprensorio costiero dove, da tempo, l'azione culturale promossa naviga tra il narcisismo di pochi uomini, individualismi spiccioli e il largo disinteresse dei cittadini.

Per questo Ravello nel Cuore ritiene necessario che l'amministrazione comunale torni a sviluppare e dirigere una attività culturale, che sia:

rivolta principalmente ai cittadini;

legata al territorio e al suo patrimonio storico-artistico e paesaggistico;

sostenibile;

largamente accessibile.

A tali fini si vuole indirizzare:

l'istituzione di un assessorato alla cultura, da troppi anni assente dalle strategie politiche di chi ha amministrato finora, capace di lavorare ad una programmazione culturale e formativa sul medio lungo termine;

la strada da tracciare va verso il coinvolgimento diretto dei diversi attori culturali attivi nel Paese. L'assessorato è quindi da immaginarsi come responsabile di un coordinamento che ponga al centro della discussione i programmi delle singole associazioni e degli altri attori culturali. In particolare si intende rilanciare il Forum dei giovani facendone il fulcro di un'azione di coinvolgimento nella partecipazione della comunità alle attività e di una loro ampia diffusione sul territorio.

La delocalizzazione, ossia a un coinvolgimento concreto delle frazioni, delle cosiddette zone periferiche nella crescita culturale del paese;

la progettazione di un piano strategico di marketing territoriale;

la comunicazione è alla base di ogni seria attività sociale, culturale ed economica. In questo senso prevediamo un concreto piano di comunicazione territoriale che renda maggiormente fruibile il nostro patrimonio, sia per i cittadini che gli ospiti che ogni anno accogliamo.

La ridefinizione dei rapporti tra Comune e Fondazione;

la storia della Fondazione Ravello, dei suoi rapporti con il territorio e con le varie amministrazioni comunali che si sono succedute negli anni, restituisce l'idea di una cultura contesa dagli interessi di pochi, di brigate scarsamente interessate al ruolo concreto che deve essere svolto da chi si occupa di cultura, di patrimonio, di formazione. L'ente, del resto, è da sempre luogo di contese politiche più che di un serio e costruttivo dibattito culturale, situazione peggiorata da amministratori che nel tempo hanno abbracciato la filosofia dell'effimero, dell'evento, causando, nell'ultimo decennio un progressivo scollamento tra i cittadini e le attività culturali messe in campo, sempre meno interessate al coinvolgimento del territorio, della sua storia, delle sue tradizioni, nonché di quegli operatori che nonostante tutti continuano a lavorare con passione e abnegazione. L'abolizione degli sconti ai ravellesi per l'accesso agli eventi previsti dal Ravello Festival rappresenta, in questo senso, il momento più basso.

Si evidenzia, inoltre, l'incapacità di Comune e Fondazione, alla quale da più di dieci anni si è praticamente delegata la programmazione culturale del paese, di andare oltre la gestione del Ravello Festival, coinvolgendo e sostenendo in maniera costruttiva le tante realtà culturali, anche di grande spessore, presenti sul territorio. In questo senso sarà necessario ridisegnare i rapporti con la Fondazione mirando al rispetto dello statuto, ossia alla crescita culturale del paese e quindi dei suoi cittadini. Quando si gestiscono milioni di euro pubblici, della collettività, e non si svolgono seri bandi di concorso per le assunzioni, valorizzando soprattutto i giovani di Ravello, oppure non si prevedono bandi di idee, borse di studio, quando non si organizza nulla di gratuito per i cittadini, si restituisce l'immagine di una cultura come fatto d'élite e non come processo di crescita e innovazione.

La formazione, la promozione e il sostegno delle realtà territoriali;

Ravello vanta una schiera di laureati nell'ambito degli studi umanistici e più in particolare nei corsi di laurea di Conservazione dei Beni culturali, Lettere, Economia e gestione dei beni e delle attività culturali, ecc., che nonostante i tanti annunci e le tante promesse non si riesce a impiegare, a coinvolgere nell'azione culturale e nei processi di conoscenza, salvaguardia e promozione del patrimonio. In questo senso Ravello nel Cuore punta ad un maggiore coinvolgimento delle eccellenze che decidono di rimanere e di lavorare nel nostro territorio, promuovendo percorsi formativi finalizzati alla progettazione per le attività culturali e per il terzo settore, mediante la creazione di specifici sportelli per il recepimento dei bandi, soprattutto di quelli europei, e mirate attività di informazione.

Sul piano della formazione, della programmazione culturale e della comunicazione territoriale ancora, il gruppo Ravello nel Cuore, anche grazie ad una più coerente interpretazione della legge in materia di tassa di soggiorno, mira di fatto a non delegare più il ruolo educativo che la politica deve avere in termini di gestione del patrimonio culturale e paesaggistico. Infatti come recita alla lettera h della bozza di regolamento presidenziale (non ancora emanata), in relazione all'utilizzo dell'imposta di soggiorno si prevede da parte delle amministrazioni comunali, tra i vari tipi di interventi da finanziare: "progetti e interventi destinati alla formazione e all'aggiornamento delle figure professionali operanti nel settore turistico, con particolare attenzione allo sviluppo dell'occupazione giovanile;" Il gruppo Ravello nel Cuore ritiene questo intervento di fondamentale importanza, in quanto si ritiene che la formazione in house, operante nel settore turistico e non, può e deve essere il più possibile perseguita. Corsi di formazione per gli addetti dei vari settori al fine dell'impiego degli stessi nei vari comparti turistici, arginando o tentando di limitare la fuga dei nostri giovani da Ravello.

Ancora, attraverso il sostegno ad attività laboratoriali e didattiche necessarie a favorire l'accessibilità a vari ambiti culturali, quali:

1- storico - artistico: Le realtà associative e culturali saranno riconosciute di interesse comunale (Ravello Nostra, Ribalta, Club Unesco Ravello, ecc...) con affidamento alle stesse di progetti di formazione nel campo specifico. Vanno il più possibile incoraggiate tutte le realtà che in questo paese fanno cultura e tutelano la nostra identità. Le tante associazioni sportive e culturali che a vario titolo si spendono per il buon nome di Ravello.

Ravello nel Cuore, considerato che da sempre Ravello è stata tra le mete privilegiate del Gran Tour, si impegnerà, inoltre, per la realizzazione di un museo di arte moderna e contemporanea favorendo l'incontro con opere e artisti, attraverso attività espositive e laboratoriali.

In particolare sarà immaginata una Galleria Civica, presso le sale di Palazzo Tolla, dove valorizzare le collezioni proprietà del comune, ospitare collezioni private presenti sul territorio (contratti di comodato gratuito), ospitare mostre e collezioni, anche straniere, in collaborazione con musei e altre realtà culturali, nazionali e internazionali, inaugurare uno spazio sperimentale, didattico, di ricerca per connettere l'arte con tutti .

2 - teatro, musica, letteratura: attraverso il sostegno ad attività seminariali, laboratoriali e performative capaci di sensibilizzare e incrementare la conoscenza di attività legate al mondo del teatro, della musica, della poesia. In particolare si punterà ad una maggiore conoscenza di Wagner, Boccaccio, Lawrence, Forster, Gide, insomma di quegli ospiti che nel tempo sono stati rapiti dalla nostra città, immaginando la creazione di una sorta di parco culturale diffuso. Non saranno inoltre escluse manifestazioni e attività legate alla musica e alle tradizioni popolari;

3 - conoscenze linguistiche (orientata all'esigenze lavorative e alla conoscenza del territorio);

4 - Sport e ambiente: sostegno alle attività sportive in particolare in relazione alla salvaguardia dell'ambiente e al benessere psico-fisico;

A tali fini, affrontando la cronica assenza di spazi sociali, si cercherà di attrezzare spazi specifici all'aggregazione dove poter, tra l'altro, avviare attività di doposcuola, Università per la terza, informagiovani e spazi per il gioco.

In sintesi la proposta culturale Ravello nel Cuore deve, per questo, prima di tutto diffondere l'immagine di un territorio vissuto in termini di sostenibilità, biodiversità, collettività, favorendo il dialogo, il confronto, la partecipazione e la condivisione.

Il Federalismo municipale ci permetterà, in questo senso, di destinare fondi per la manutenzione, fruizione e recupero dei beni culturali ed ambientali creando così indotto e di conseguenza posti di lavoro. In tale ottica, essendo Ravello un bene culturale, ogni sforzo sarà destinato a che si coniughi la valorizzazione del patrimonio culturale con le opportunità occupazionali.

Il binomio cultura uguale occupazione dovrà caratterizzare l'azione amministrativa nei prossimi cinque anni.

In questo senso s'immagina:

  • l'acquisizione di Villa Rufolo e Villa Episcopio al patrimonio del Comune di Ravello;
  • la massima fruibilità del patrimonio monumentale e paesaggistico, favorendo l'occupazione di personale specializzato, l'apertura al pubblico di tutti i monumenti religiosi e non, la fruizione dell'enorme patrimonio librario, la sistemazione dell'archivio storico di Ravello, etc., anche con l'ausilio dell'innovazione tecnologica;
  • d'intesa con gli organismi religiosi (sull'esperienza maturata nell'estate scorsa nei borghi) sarà curata, anche attraverso la pubblicazione di monografie affidate ad organismi associativi, la valorizzazione dei beni ecclesiastici.

 

Un'amministrazione che si candida a presentare un modello alternativo e rigenerante deve in primo luogo immagine una nuova prospettiva culturale puntando ai concetti, contemporaneissimi, di comunità e condivisione (community e sharing) coordinando l'azione di dialogo e incontro fra i vari attori culturali del Paese.

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