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Politica

Ravello, pompaggio delle acque fognarie dalla Pendola al Cimitero? Una pazzia!

Inserito da (Redazione), venerdì 23 novembre 2018 10:44:02

di Salvatore Sorrentino*

È semplicemente una cosa assurda: contro natura, illogica, pericolosa nel tempo e, soprattutto, farà tirar fuori, dalle tasche dei ravellesi, un sacco di soldi, in futuro.

Mi sono più volte chiesto a che serviva il tubo interrato dal bivio per Sambuco al tombino della rete fognaria che ha inizio di fronte all'ingresso inferiore del cimitero, senza, però, chiedere spiegazioni in giro.

La curiosità è la regina dell'apprendimento, a cominciare da quando si va a scuola: gli allievi curiosi sono sempre i più preparati. Mi son tolto la curiosità, e ho scoperto una cosa che starei per definire addirittura cretina.

Dalla località Pendola, anzi da parecchio più a valle di essa, parte un canale di irrigazione, che arriva alla località Rotonda, per poi proseguire. In questa località, Rotonda, comincia la rete fognaria comunale che, seguendo il medesimo percorso del canale di irrigazione, arriva a Torello per poi andare oltre.

Orbene, cosa si è progettato (in vero non dall'amministrazione comunale) e si sta realizzando? Nientepopodimenoché, direbbe il grande Totò, un impianto di sollevamento che, utilizzando costosa energia elettrica, che sarà pagata dai ravellesi, porterà le acque fognarie della frazione Sambuco fin su al bivio con la Ravello - Chiunzi, per poi ridiscendere a Torello.

E non basta. Alla località Pendola, non giungono nemmeno tutte le acque nere di Sambuco, in quanto alcune abitazioni si trovano sotto il livello dell'impianto di sollevamento.

Ricordiamo che la strada interpoderale, cominciata negli anni ottanta dello scorso secolo e che, per una serie di vicissitudini, si è conclusa solo pochi anni or sono, e ancora, per un'altra serie di vicissitudini, non è ancora entrata a far parte delle strade comunali, porta il nome di «Strada interpoderale San Cosma - Torello - Casa Rossa - Pendola».

Avete letto? Pendola.

Mi spiego. Qui esiste una previsione, approvata dal Consiglio Comunale già oltre 35 anni fa, e più volte riapprovata, di una strada, di tre metri di larghezza, di cui più di mezzo metro già occupato dal canale d'irrigazione (praticamente ne resterebbero da realizzare solo due metri e mezzo) per il cui completamento mancano solo pochissime centinaia di metri ancora da realizzare.

Tale previsione urbanistica è stata pure riportata negli strumenti comunali, e nelle previsioni dei bilanci del comune, e nei programmi annuali e triennali, e nei programmi elettorali di tutte le liste che si sono presentate alle elezioni amministrative negli ultimi quarant'anni.

E non solo. Realizzando questa previsione:

1) si andrebbero a servire una serie di limoneti, che ormai si vanno via via abbandonando;

2) si ripristinerebbe il canale di irrigazione, che ormai non funziona nemmeno a singhiozzi più;

3) si azzererebbero le spese si manutenzione dello stesso, con grosso recupero di acqua e maggior ossigeno per le misere casse dei contadini;

4) contestualmente, si depositerebbero semplicemente, i tubi della rete fognaria, la quale funzionerebbe per caduta e non per sollevamento;

5) e soprattutto i cittadini di Ravello si risparmierebbero centinaia e centinaia di migliaia di euro l'anno, in avvenire, e per sempre, per il sollevamento delle acque fognarie dalla Pendola al Cimitero!!!

6) e con tutte le spese di manutenzione, di riparazioni, di personale, occorrenti per il funzionamento dell'impianto;

7) e con il fatto che, allorché dovesse mancare l'energia elettrica, o semplicemente ci dovesse essere un piccolo guasto all'impianto, o ancora si debba procedere anche a una semplice pulizia dello stesso, i liquami scenderebbero a valle, verso il Reginna Minor, verso il mare di Minori!

È vero, occorre far presto, già troppo tempo è trascorso per la soluzione del problema inquinamento del nostro mare.

Però, in questo caso, a me, modesto cittadino della nostra bella Costiera, in ispecie di Ravello, a me, dicevo, pare che "il rimedio sia peggiore del male"; rischiamo di usare violenza alla natura, facendo "salire" l'acqua, dove è semplicemente facile farla scendere, come è naturale.

Non so se ho capito bene la causa di questa assurdità. Sembra che sia il tempo assegnato dall'organo competente per risolvere il problema inquinamento del mare. Se così è, chiedo ai Tecnici incaricati, se non sarebbe utile rivedere il progetto in questa piccola sua parte e decidere di conseguenza.

Son convinto che se si procede alla revisione come proposto da queste righe, si spende anche meno, si procede secondo natura, si rende un servizio all'agricoltura, in ispecie ai limoneti che si stanno abbandonando, si fanno risparmiare un sacco di soldi ai ravellesi per sempre, in avvenire.

Ritengo, infine, che l'Amministrazione Comunale, generalmente molto sensibile, nella sua totalità, maggioranza e minoranze, ai problemi che ho sopra accennati, possa fare qualcosa perché sia rivista la previsione e sia eliminata questa assurdità.

*già sindaco di Ravello

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