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Politica

Ravello: solo Di Martino e Di Palma non votano per nuove cittadinanze onorarie: «Scelta doveva essere condivisa»

Inserito da (Redazione), mercoledì 17 febbraio 2016 22:02:35

«Dopo vent'anni abbiamo raggiunto un traguardo importante, molto atteso dai cittadini residenti a Castiglione e Marmorata, che finalmente vedono accolte le loro legittime istanze». E' il commento del sindaco di Ravello, Paolo Vuilleumier, che ha annunciato oggi in apertura del consiglio comunale la sottoscrizione con i tecnici dell'Anas del verbale di nuova delimitazione del centro urbano di Ravello. Un provvedimento che trasferisce al Comune la possibilità di effettuare direttamente interventi come pulizia, segnaletica di sicurezza, limiti di velocità, manutenzione dei marciapiedi, potatura e pubblica illuminazione e venire così incontro in maniera più celere alle richieste dei residenti. Assente il solo consigliere di maggioranza Franco Lanzieri, il consigliere di minoranza di Ravello nel Cuore, Luigi Mansi, chiede di ratificare l'uscita dal gruppo di colui che era stato il capogruppo, Ulisse Palma «in quanto il consigliere Di Palma - ha detto Mansi - ha deciso di non far parte di questo gruppo e non lo ha comunicato».

 

Il Sindaco riconosce capogruppo di Ravello nel Cuore Luigi Mansi e Salvatore di Martino per la Campana, infierendo su un imbarazzatissimo Di Palma per il suo «cambio di casacca».

Di Palma, visibilmente impacciato, spiega che aveva intenzione di ratificare l'uscita proprio in questa seduta, considerata la sua assenza in quella precedente del 29 novembre scorso.

«E' una scelta maturata lentamente - spiega - e in maniera ineluttabile, esternata in qualche pubblica manifestazione [...] Mi dichiaro indipendente prendendo le distanze dal gruppo Ravello nel cuore al quale ho appartenuto fino a qualche mese fa e al quale mi sono dedicato con amore. Sono saldi i sentimenti di affetto e stima con il mio elettorato, un passo indietro lo faccio come scelta personale, scelta convinta [...]».

Di Martino, dalla sua, chiede se l'ultimo argomento posto all'ordine del giorno (cittadinanze onorarie) sarebbe stato tratto a porte chiuse come avvenne nel 2011 per Renato Brunetta. Il sindaco rimanda la risposta alla trattazione dell'argomento specifico. Poi Di Martino rileva una presunta illegittimità nella convocazione del Consiglio comunale che non avrebbe rispettato i termini previsti. L'ex sindaco chiede al segretario di verificare la legittimità della seduta. Il sindaco non rileva illegittimità e decide di proseguire con le minoranze che restano al loro posto.

Il consiglio comunale ha inoltre approvato la costituzione della Centrale Unica di Committenza, con i Comuni di Cetara, Maiori, Minori e Atrani, oltre al nuovo Regolamento di polizia mortuaria. Il primo provvedimento è stato votato all'unanimità, mentre il secondo ha visto l'astensione dei consiglieri di minoranza Di Martino e Di Palma.

Dulcis in fundo l'argomento "caldo" delle cittadinanze onorarie che l'Amministrazione comunale ha inteso conferire agli imprenditori alberghieri Giuseppe Avino (proprietario di Palazzo Avino), Maurizio Saccani e Simon Sherwood del Belmond Hotel Caruso.

«Si tratta di persone che hanno scelto di investire nella nostra città, di accettare la sfida e di farsi loro stessi ambasciatori del territorio nel mondo, grazie al lavoro delle loro strutture - ha spiegato il sindaco Vuilleumier - Sono Giuseppe Avino, proprietario di Palazzo Avino, antica dimora da lui trasformata in uno dei migliori hotel al mondo, Simon Sherwood, presidente del gruppo Belmond e Maurizio Saccani vice presidente dello stesso gruppo proprietario dell'hotel Caruso, una struttura che ha accompagnato la crescita turistica di questo territorio, diventando parte integrante della storia ravellese. Tre candidature, annunciate già lo scorso novembre nella conferenza dei capigruppo e che oggi abbiamo portato all'approvazione in consiglio comunale». «Non c'è bisogno di porte chiuse» replica Vuilleumier a Di Martino.

Il capogruppo di Ravello nel Cuore Luigi Mansi:«Il Gruppo è favorevole alla cittadinanza per i tre imprenditori. C'è però una discrasia tra i due avvenimenti: per la cittadinanza onoraria a Brunetta la gente fu messa alla porta. E' stato il momento più basso della storia di Ravello. Li si dovette pagare una cambiale in bianco: la cittadinanza onoraria dovrebbe essere un momento d gioia per il paese che accoglie i suoi nuovi concittadini. Per il futuro vorrei chiedere di aprire questi momenti alla cittadinanza già dal festeggiamento successivo che ci sarà, oppure perché non promuovere, per la prossima volta, una raccolta firme e garantire un momento di condivisione totale. Oggi Ravello nel cuore dimostra responsabilità politica e vota a favore».

Di Martino: scelte vanno condivise

«E' una scelta che andrebbe condivisa, concordata e costruita con l'intero consiglio comunale quale espressione di tutta la comunità cittadina» dice Di Martino «Orbene, senza nulla togliere alle personalità imprenditoriali individuate, riteniamo che la mancanza di un consenso unitario - dice Di Martino leggendo un documento - dovrebbe indurre l'Amministrazione ad una opportuna pausa di riflessione e ad un doveroso ripensamento. Non ci convince il metodo legato ad un conferimento a pioggia, che finisce con lo svilire anche le singole individualità. Ancor meno ci convincono le motivazioni del tutto recondite sottese alle scelte e la tempistica, che disancorata com'è da un evento o da una ricorrenza meritevole di memoria, rende ancor più inopportuna ed improvvida la proposta oggi affacciata. E' pur vero che Palazzo Avino e l'Hotel Caruso sono delle strutture d'eccellenza turistiche a livello mondiale, ma è soprattutto vero che queste hanno beneficiato di una politica territoriale ispirata ad una economia turistica di qualità. Sorge quindi spontanea la domanda se i manager attraverso le proprie attività hanno dato lustro a Ravello o Ravello ha dato lustro alle loro strutture?Più che ad una cittadinanza onoraria, che dovrebbe essere conferita per scopi ben più nobili e filantropici, si poteva pensare di assegnare un "Marchio di Qualità". Un'iniziativa che andava a premiare tutte le realtà turistiche ed alberghiere che hanno reso, nel corso della storia ravellese, grande l'economia turistica del territorio attraverso criteri di accoglienza, di servizi attivi anche in bassa stagione, di potenzialità e qualità della struttura Sarebbe stata anche l'occasione per creare un progetto più ampio che coinvolgesse il Consorzio di Operatori del Settore come Ravello Sense, il cui silenzio sulla questione all'ordine del giorno appare oltremodo ingiustificato. Il conferimento della cittadinanza onoraria, per avere la sua dovuta valenza, deve essere condiviso e non motivo di divisione del paese. Tale scelta, effettuata da una sola parte politica del paesenon rappresenta di certo un buon esempio di democrazia e partecipazione, facendo intravedere le solite logiche opportunistiche di un'Amministrazione senza idee e contenuti che in maniera autarchica prende decisioni sostituendosi al giudizio della volontà popolare».

Di Martino e Di Palma, sono stati gli unici ad astenersi alla votazione di tutte e tre le candidature.

 

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