Tu sei qui: PoliticaRavello, Vuilleumier attacca Sindaco su libertà di pensiero: «Insofferente a critiche, vuole coprire i suoi insuccessi» /LA REPLICA
Inserito da (Redazione), martedì 19 febbraio 2019 16:25:46
Prosegue a Ravello il dibattito critico e democratico circa la delibera prodotta dalla giunta comunale con cui si dà incarico legale per provvedimenti a tutela dell'immagine del Comune di Ravello in caso di diffamazione a mezzo stampa e a mezzo facebook.
Un provvedimento che dall'opinione pubblica viene interpretato come una chiara limitazione della libertà di manifestazione del pensiero non solo della stampa non asservita ma anche dei singoli cittadini a mezzo social.
Dopo l'intervento di Nicola Amato (Ravello nel Cuore) è la volta dell'ex sindaco Paolo Vuilleumier, capogruppo consiliare di Insieme per Ravello che boccia senza appello la scelta dell'Amministrazione comunale guidata dal sindaco Salvatore Di Martino.
«Appare come un lontano ricordo il clima di pace e tranquillità che si era raggiunto con i cinque anni di amministrazione Insieme per Ravello, in una cornice di leale e libero confronto politico - esordisce Vuilleumier mediante un post pubblicato sul suo profilo facebook dal titolo "La preistoria della democrazia" - . Volendo attingere alla saggezza popolare potremmo dire non ci voleva la zingara per indovinarlo, era quasi certo - considerati i personaggi - tornare al clima conflittuale antecedente al 2011».
Per l'ex primo cittadino il provvedimento risponde a una strategia volta a coprire gli insuccessi dell'Amministrazione comunale che a metà mandato si presenterebbe già sfaldata: «Comprendiamo che per coprire i propri insuccessi, lo sfaldamento della propria compagine amministrativa, il malessere e i malumori dei cittadini ravellesi si cerchi di spostare l'attenzione su "altro" e giustificare i provvedimenti adottati con la necessità di salvaguardare il buon nome di Ravello. Ottenendo, però, l'esatto contrario con l'adozione di atti che appaiono intimidatori e limitativi della libertà di opinione e di parola: l'offuscamento dell'immagine che Ravello si è costruita negli anni è infatti presto servito. Si è passati, in pochi anni di mandato amministrativo, dalla verifica dei "mi piace" cliccati sui post di denuncia politica, dalle richieste di ritrattazione di articoli e di interventi pubblici alla nomina di legali per la strumentale difesa dell'onorabilità e dell'immagine del Comune di Ravello. Al peggio non c'è mai fine!».
Vuilleumier, che si fa interprete dei sentimenti di numerosi concittadini, evidenzia la «particolare insofferenza a critiche» del sindaco Di Martino e il suo attacco diretto alla stampa: «La goccia che avrebbe fatto traboccare il vaso, come si legge nel deliberato di giunta, sembrerebbe essere stato l'episodio occorso in consiglio comunale con il direttore del Vescovado.
È pur vero che il Sindaco Di Martino ha dimostrato sin da inizio del suo nuovo mandato sindacale, una particolare insofferenza a critiche, denunce e osservazioni all'operato della sua amministrazione ma, la decisione di voler sottoporre ad un team di legali esperti nel settore le notizie ed i commenti divulgati a mezzo web, ci appare un grave atto di limitazione della libertà di espressione se non di intimidazione. Un attacco alla stampa, ed in particolar modo al Vescovado, che proviene proprio da chi - sindaco e vice sindaco - ha utilizzato quelle colonne per vere campagne di critica e denigrazione nei confronti dell'amministrazione Insieme per Ravello, senza mai ricevere reazioni scomposte e provvedimenti "limitativi"».
In ultimo il riferimento all'ufficio stampa del Comune di Ravello affidato a una società riconducibile al direttore responsabile del quotidiano online Positano News, Michele Cinque. Inevitabile l'ipotesi di una subordinazione dell'attività giornalistica da parte del direttore di un quotidiano agli interessi dell'ufficio stampa di un comune (e viceversa), con un danno arrecato sia al principio deontologico che vuole i giornalisti impegnati a "promuovere la fiducia tra la stampa e i lettori".
«Appare inoltre inconsueto il conferimento di incarichi di ufficio stampa - come sembra - al direttore di una testata giornalistica on line di primo piano che opera nel nostro territorio» spiega Vuilleumier che conclude affermando: «A tal proposito, rivendico anche in questo campo la bontà dell'operato amministrativo della mia amministrazione che per prima (tra le critiche delle opposizioni dell'epoca) ha istituito l'ufficio stampa del comune di Ravello rivolgendosi ad un professionista affermato e qualificato (Luigi D'Alise ndr). Attento e scrupoloso, ma soprattutto per niente coinvolto in dinamiche territoriali locali».
Non tarda ad arrivare la replica del gruppo di maggioranza Rinascita Ravellese che su facebook ha pubblicato un post il cui testo è pubblicato integralmente di seguito
«Ci imbattiamo, ancora una volta, in spudorate dichiarazioni del capogruppo IxR che si attarda, questa volta, su artate considerazioni in relazione al recente deliberato della Giunta Municipale di Ravello.
Capiamo lo stato di difficoltà e di disperazione del gruppo IxR, ma ci risulta davvero complicato comprendere come un ex sindaco riesca ad esternare valutazioni di tal specie su un atto che nasce per tutelare l'immagine del Comune (istituzione che lo stesso Vuilleumier dovrebbe sentirsi chiamato a rappresentare) a seguito dei gravi attacchi subiti, non ultimo l'interruzione della seduta del consiglio comunale da parte di un giornalista.
Altro che limitazione alla libertà di espressione!
Ci fa sorridere veder ritornare ancora gli stessi cavalli di battaglia della passata campagna elettorale del Vuilleumier, su tutti la tanto decantata "pace" della quale però, sia nel fallimentare quinquennio amministrativo 2011/2016, sia nell'altrettanta fallimentare opposizione di questi ultimi anni, non è data riscontrarsi!
Vuilleumier, non continuare ad offendere l'intelligenza dei cittadini Ravellesi, scaricando le tue incapacità amministrative con offese a questa Amministrazione, che faresti bene a rispettare e, perchè no, a prendere ad esempio!
Nel frattempo, ti ricordiamo di seguito solo qualche passaggio sui rapporti intrattenuti negli anni con quella stampa che tu oggi intendi difendere ad ogni costo, in nome, forse, di un'amicizia ritrovata!».
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