Tu sei qui: Storia e StorieA Ravello carrozza e cavalli per il funerale, come in un film l'ultimo saluto a Boni Fraulo [FOTO]
Inserito da (Redazione), venerdì 2 giugno 2017 16:14:23
Una cerimonia funebre maestosa quella svoltasi ieri a Ravello nel giorno dell'ultimo saluto a Bonaventura Fraulo. Alle 18 il feretro è giunto in piazza Vescovado, trasportato da un' imponente carrozza trainata da quattro cavalli neri. A seguire la banda musicale listata a lutto a precedere il lunghissimo corteo di parenti e amici dell'Estinto, a testimonianza di quanto fosse ben voluto in paese. Un tipo di cerimonia, questo, radicato nei paesi vesuviani e nell'agronocerino (anche se in via d'estinzione), che tende ad esaltare in modo solenne la personalità e le virtù possedute in vita del defunto.
Ma non era proprio questo l'intento di Boni. Lui che per circa mezzo secolo ha lavorato nel mondo del cinema fino a divenire una vera e propria istituzione a Cinecittà, dove tutti i sogni diventano realtà. Vi entrò giovanissimo, nel 1954, dopo le riprese di Beat The Devil (Il Tesoro dell'Africa) con John Huston Humpherey Bogart e Gina Lollobrigida, girato in parte a Ravello. Si fece notare da subito tanto da essere assoldato come attrezzista sul posto. Da quel giorno legò la sua vita al cinema, divenendo assistente capo attrezzista. Una carriera, la sua, conclusasi con il grado di direttore di produzione dopo aver lavorato sui set di grandi pellicole, come il mitico «Ben Hur» con Charlton Heston e «Il tè nel deserto» di Bernardo Bertolucci (tanto per citarne qualcuno). Fu riferimento di Pasolini quando, nel 1970, scelse Ravello per il suo Decameron nell'episodio del fattore muto e delle suore sul set dell'Annunziata. Meticoloso pianificatore nel lavoro come nella vita, tra le sue ultime volontà un rito funebre d'altri tempi, proprio come in un film.
Desiderata rispettate dai figli che hanno incaricato la ditta di pompe funebri locale, Mormile-Sarno-Alfieri, di pianificare tutta l'organizzazione per una cerimonia mai vista prima d'ora - almeno a memoria d'uomo - nella Città della Musica. E non è stato certo un gioco da ragazzi per la ditta dei Fratelli Cesarano di Scafati, specializzata nel settore, trasferire la grossa carrozza e i quattro cavalli dal comune dell'agro nocerino in una Ravello già invasa da autobus e turisti. Perché a Ravello, anche per un funerale, bisogna pensare proprio a tutto: e per non creare inconciliabilità, i festeggiamenti di due matrimoni stranieri, previsti nel pomeriggio di ieri in piazza, sono stati dirottati in altre location del paese.
I quattro cavalli neri, possenti frisoni olandesi bardati a lutto con pennacchi, a trainare la sontuosa carrozza nera, decorata con pregevoli tarsie lignee e fregi dorati, condotta da un cocchiere con tanto di cilindro, fanno il loro ingresso in piazza Vescovado. A seguire la banda musicale di Giffoni sei Casali che accompagna il feretro con marce funebri. La solennità del momento viene subito percepita anche dai numerosi turisti stranieri presenti ai tavoli dei bar che all'arrivo del maestoso corteo si sono alzati - come spesso avviene - in segno di rispetto, cedendo alla tentazione di immortalare quella cerimonia "all'italiana" con i loro smartphone. Ma il colpo d'occhio meraviglia anche il resto della piazza: la carrozza vi si ferma al centro, la bara portata a spalla in Duomo per il rito religioso. Tutto secondo copione, come in un film, l'ultimo di Boni, scritto, diretto e interpretato da egli stesso, salutato con una straordinaria testimonianza d'affetto dalla sua Città, che ha tanto amato e servito, prima di essere accompagnato, con gli onori, nel suo ultimo viaggio verso il mondo dei giusti.
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