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Gina Lollobrigida sulla Walk of Fame: sbarcò ad Hollywood con "Il Tesoro dell'Africa" girato a Ravello

Inserito da (Redazione), mercoledì 7 febbraio 2018 11:53:35

Hollywood rende omaggio a una leggenda del cinema italiano: lo scorso 1° febbraio sulla celebre "Walk of fame" di Los Angeles è stata apposta una nuova stella, quella di Gina Lollobrigida.

Il suo nome e le sue impronte sono ora impresse sulla "passeggiata delle celebrità", il leggendario marciapiede che si estende tra l'Hollywood Boulevard e la Vine Street.

La "Lollo" (che il 4 luglio dello scorso anno ha compiuto novant'anni), simbolo indiscusso della bellezza made in Italy, è la quattordicesima italiana ad essere sulla Walk of Fame. Sbarcò ad Hollywood nel 1953 grazie a Il tesoro dell'Africa (Beat The Devil il titolo originale) diretto da John Huston con Humphrey Bogart girato in parte a Ravello, tra Piazza Vescovado, l'antico Palazzo Confalone e Villa Cimbrone, e in altri luoghi della divina Costiera Amalfitana. (GUARDA IL FILM IN BASSO).

La pellicola, basata sul romanzo omonimo del critico britannico Claud Cockburn, non ebbe successo istantaneo al botteghino ma divenne un cult minore e inserita nella lista dei migliori dieci film del 1953. Huston scrisse affettuosamente nelle sue memorie quanto si divertirono girando il film, includendo i tornei di poker organizzati da Bogart tral'ex hotel Palumbo - oggi Palazzo Avino - e il ristorante Cumpà Cosimo. Gina Lollobrigida, invece, amava la quiete del belvedere e dei giardini dell'Hotel Caruso presso cui più volte si fece immortalare. La sua bellezza disarmante e la sua sensibilità per l'arte erano in piena sintonia con la magnificenza di Ravello. La "Lollo" è la rappresentazione più perfetta della bellezza degli anni Cinquanta: seno generoso, vita strettissima, fianchi morbidi, una statua a clessidra polposa e conturbante. In più un viso meraviglioso, cesellato d'alabastro, con gli occhi giganti e il naso che sembra scolpito nel marmo. È quindi naturale associare Gina Lollobrigida ai capolavori dell'arte, è l'essenza stessa del bello.

«Che posso dire? Sono commossa, non mi sarei mai aspettata di ricevere ancora tutto questo affetto dopo tanti anni - ha dichiarato l'attrice, accolta con grandi applausi - L'America mi ha viziata, persino la prima volta che sono venuta tutti mi trattavano come una regina: non lo dimenticherò mai».

La "Lollo" ha poi raccontato gli esordi della sua carriera e ha ringraziato i suoi fan: «Grazie per avermi dato questa popolarità: il cinema è magico, non è come le altre arti - ha concluso - Io ho fatto film in tutto il mondo e sono stata molto amata, quindi ho sempre cercato di dare il meglio: essere qui è un grande onore, sono felicissima». Sarebbe emozionante riaverla a Ravello sui luoghi che la resero celebre a Hollywood. Il presidente della Fondazione Ravello Sebastiano Maffettone potrebbe farci un pensiero o il sindaco Salvatore Di Martino per un'eventuale cittadinanza onoraria, meritata

Beat the Devil

La pellicola, restaurata di recente, prende spunto da dall'omonimo romanzo scritto dal critico inglese Claud Cockburn con lo pseudonimo di James Helvick.

Harry Chelm e sua moglie Gwendolen si trovano in Italia (a Ravello), dove fanno la conoscenza di una seconda coppia, composta da Maria Dannreuther, interpretata da Gina Lollobrigida e dal marito Billy (Humphrey Bogart), nel loro appartamento di Piazza Vescovado.

Insieme ad alcuni gangster, decidono di intraprendere una missione per andare in Africa orientale a procurarsi dell'uranio da contrabbandare. Ciò avviene malgrado tra diversi componenti del gruppo persista una certa ostilità o almeno diffidenza.

Come spesso accadeva nelle sceneggiature di questo tipo di film ecco che tra le coppie scatta una particolare scintilla che porta Harry a diventare l'amante di Maria e Billy quello di Gwendolen.

Durante il viaggio verso l'Africa nascono le più gravi peripezie, tra cui la scomparsa di Harry, i protagonisti naufragano quindi sulle coste dell'Africa del Nord ove le autorità locali li catturano per rilasciarli dopo diverso tempo. A causa di ciò i protagonisti non riescono ad arrivare dove stabilito per recuperare l'uranio, ma vengono arrestate e rispedite in Italia. Alla fine della vicenda, le due coppie ritorneranno al luogo di partenza e si ricongiungeranno, mentre i gangster verranno arrestati.

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