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Storia e Storie

Quando Gore Vidal e James Taylor facevano “Il Punto” a Ravello

Inserito da Bruno Mansi (Redazione), domenica 25 ottobre 2015 14:56:14

di Bruno Mansi

Quando con Gabriele Mansi, fraterno amico e presenza insostituibile nelle mie iniziative, aprimmo il pesante portone per inaugurare la galleria d'arte "Il Punto" ad attendere c'era davvero tanta gente. Erano venuti davvero in tanti, quella sera d'estate dell'83, a sostenere quella nostra strana impresa. Aprire una galleria d'arte a Ravello. ( 32 anni fa). C'erano artisti, critici, giornalisti, appassionati d'arte e collezionisti. C'erano i nostri amici che risposero all'appello. C'era Don Giuseppe Imperato senior che non era solo il Parroco del Duomo. Don Giuseppe era anche un uomo di cultura, un intellettuale e uno storico colto e raffinato; ed era stato anche il fondatore e presidente di "Ravello Nostra" l'associazione culturale che tanto ha dato al nostro paese.

C'era il sindaco di Scala Gerardo Bottone e quello di Ravello Salvatore Sorrentino. E insieme a tutti quei partecipanti all'evento c'era anche Gore Vidal con l'inseparabile Howard. Conoscevo personalmente Vidal da alcuni anni e su sua richiesta ci davamo del tu. Nel 1972 aveva comprato "La Rondinaia" e risiedeva a Ravello alcuni mesi dell'anno. Da adolescente e prima del suo arrivo a Ravello avevo letto due suoi romanzi: la "Statua di sale" e "Giuliano" e furono questi i primi motivi di conversazione. Ma perlopiù discutevamo di politica. Me lo ricordo frequentare incuriosito le nostre feste de l'Unità. A metà degli anni settanta con due compagni (Michele e Franco) gestimmo per un'estate il Club discoteca "Marhaba" ad Amalfi dove con Howard veniva spesso a passare la serata con un buon whisky. L'83 fu anche l'anno in cui il Consiglio Comunale di Ravello conferì (all'unanimità) la cittadinanza onoraria a Vidal.

La proposta era partita da "Ravello Nostra" e sostenuta in Consiglio Comunale dall'avvocato Salvatore Di Martino allora capogruppo dell'opposizione, e dalla sezione del partito comunista di Ravello di cui ero segretario. Dopo la serata inaugurale Vidal sarà una presenza costante della nostra Galleria e non solo ai Vernissage' Spesso accompagnava i suoi amici e ospiti, Fu in una di queste visite che venne in Galleria con James Taylor. Fui veramente felice di quella visita. James Taylor era uno dei grandi cantautori americani e insieme a Bob Dylan, Joan Baez e Jim Morrison era uno dei miei cantautori preferiti in gioventù. Un suo brano, Fire and Rain, faceva parte del repertorio della piccola band dove suonavo da ragazzo Dopo la visita alla mostra ci fermammo a conversare.

Gli raccontai che da ragazzo ero un discreto chitarrista e che spesso con gli amici suonavamo "Fire and Rain". Sorridendo mi chiese se avessi una chitarra per suonare insieme. Non avevo una chitarra in Galleria e persi una bella occasione. Vidal negli anni continuò a seguire le nostre iniziative. Nel 1992 scrisse anche un testo per il catalogo della mostra di Mario Carotenuto "Il sogno di Ravello". Mostra tenuta nella chiesa di S. Maria A Gradillo , in quel periodo non aperta al culto, che Don Giuseppe Imperato Senior mise a disposizione per alcuni anni. Nel '94 con Rino e Gino aprimmo il ristorante "Palazzo Della Marra" che nel tempo diverrà anche un cenacolo culturale. Ok. Bruno, Very Nice. Furono le parole di Vidal alla serata inaugurale. Anche col Palazzo della Marra Vidal stabilirà un bel rapporto. Veniva molto spesso sia con Howard che con i suoi ospiti di turno. Conservo ancora un ottimo rapporto con Susan Klinberg, una brava artista americana, che in una di quelle serate Vidal mi presentò.

Nel 2003, alla morte di Howard, Vidal decise di lasciare Ravello e vendere villa "La Rondinaia". Il Comune di Ravello non acquistandola perse una grande occasione per farne un museo, un centro studi, una fondazione o qualsiasi cosa potesse ricordare il rapporto di Vidal con Ravello e mantenere aperto quel flusso di personalità internazionali che Vidal aveva creato. Alla morte di Vidal nel 2012 l'amministrazione Comunale di Ravello oltre a non partecipare ai suoi funerali, non lo ricorda né con un manifesto né con una commemorazione. A tutt'oggi niente è stato fatto dal comune di Ravello per ricordare Gore Vidal. Un uomo, un grandissimo intellettuale, conosciuto e apprezzato nel mondo, che aveva scelto Ravello come sua seconda Patria e che con la sua presenza aveva dato lustro e visibilità al nostro Paese più di tante risorse spese in questi anni. E ciò è imperdonabile e ingiustificabile.

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